Al momento dell’entrata in Galleria, il quadro era attribuito al pittore genovese Luca Cambiaso, un’opinione seguita dal Martini (1872, p. 65; 1875, p. 19) e, con dubbi, dal Pigorini (1887, p. 14). Nel 1896 Ricci propose un’attribuzione alla scuola genovese (p. 30).

Questa opinione fu seguita sia dal Sorrentino (1931a, p. 30) che dal Quintavalle (1939, p. 315). Inoltre Quintavalle notò che per Roberto Longhi il dipinto era un’opera vicina al Genovesino. La Ghidiglia Quintavalle mantenne l’attribuzione alla Scuola genovese (1960, p. 35), ma già nel 1954, la Gregori accettò l’attribuzione di Longhi e suggerì che il dipinto proveniva da San Bartolomeo in Cremona (1954, p. 29) dove il Miradori dipinse una pala d’altare negli Anni quaranta del ’600 (Biffi 1989, p. 264). Infine la Gregori esplicitamente identificò il quadro a Parma con la pala già in San Bartolomeo (in Biffi 1989, p. 268, nota 3) e notò che, dopo la soppressione e demolizione della chiesa nel 1783, il quadro passò ai Visconti a Milano (Aglio 1794, pp. 183-184).

L’identificazione del dipinto di Parma con quello già in San Bartolomeo pone certi problemi. Il quadro della Galleria Nazionale, alto 240 centimetri, è forse piuttosto piccolo come pala d’altare. Infatti, alcuni studiosi cremonesi del ’700 descrissero la pala d’altare nella chiesa come “grande” (Zaist 1774, vol. II, p. 98) o “ornata di molte figure” (Panni 1763, p. 97), descrizioni che non corrispondono all’opera in questione. Di più, mentre il paggio e il Gesù bambino riflettono l’opera del Genovesino, i Magi sullo sfondo si discostano dallo stile del pittore ed è possible che l’Adorazione dei Magi sia una versione ridotta della pala d’altare, eseguita con l’aiuto della bottega del maestro.

Una datazione negli Anni quaranta del ’600 sembra appropriata per il quadro di Parma. Utile è il confronto tra questo dipinto e altre opere lombarde di ispirazione tardocinquecentesca fiorentina raffiguranti l’Adorazione dei Magi quello, datato nel 1641 da Pietro Martire Neri, nella Certosa di Pavia o l’altro del 1643, eseguito da Gian Giacomo Barbelli in Santa Maria delle Grazie a Crema.

Bibliografia
Martini 1872, p. 65;
Martini 1875, p. 19;
Pigorini 1887, p. 14;
Ricci 1896, p. 30;
Sorrentino 1931a, p. 30;
Quintavalle A.O. 1939, p. 315;
Gregori 1954, p. 29, n. 6;
Ghidiglia Quintavalle 1960, p. 35;
Bandera Gregori in Biffi 1989, p, 268, nota 3
Restauri
1947-48;
1994 (M. Parlatore)
Scheda di Nancy Ward Neilson, tratta da Fornari Schianchi L. (a cura di), Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere Il Seicento, Franco Maria Ricci, Milano, 1999.