Nel 1840 Bernardino Riccardi vinse l’annuale concorso accademico per il pensionato romano (cfr. scheda precedente) che prevedeva, fra l’altro, l’invio all’Accademia parmense da parte degli specializzandi di alcuni saggi obbligatori di vario soggetto che certificassero i progressi maturati durante il periodo del pensionato stesso. Giunto a Roma nel 1842 (Registro… 1835-1843), Riccardi non tardò a eseguire e a spedire in patria i lavori prescritti, ossia una copia parziale dell’Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano (ora presso l’Istituto d’Arte Toschi) e il nostro Adamo meditante, eseguito come “figura intera di composizione” (Mecenatismo… 1974).

Pur non uscendo dall’alveo dello studio accademico previsto per questo tipo di prove (composizione articolata, attento studio del nudo, accurato uso del chiaroscuro), il dipinto di Riccardi manifesta in modo netto l’opzione purista che l’artista già aveva esibito nelle opere parmensi del decennio precedente e che a Roma, soprattutto nei dipinti per la volta di Santa Maria sopra Minerva, assunse caratteri marcatamente nazareni.

La scelta di dar prova dei propri progressi nello studio della figura, e in particolare del nudo, attraverso la raffigurazione di un Adamo stante in pacata meditazione entro un’ambientazione paesaggistica essenziale, che funziona quasi da intimo contenitore dei pensieri del protagonista, ci parla di un Riccardi sostanzialmente disinteressato al virtuosismo tecnico e orientato verso una costruzione dell’immagine nitida ed essenziale, scevra da abbondanze descrittive e da ridondanze compositive; un giovane artista, dunque, alla ricerca di un’espressione etica dell’arte quale si era andata delineando, appunto, nell’esperienza nazarena e purista. E col cenacolo dell’ex convento di Sant’Isidoro Riccardi stabilì nel tempo solidi legami che lo portarono, in particolare, a stringere rapporti amicali con Overbeck e Cornelius.

Anche dopo la conclusione del pensionato Riccardi si trattenne a Roma, probabilmente spinto dal desiderio di sperimentare un mercato più vario e competitivo e non schiacciato, come in patria, sulla quasi esclusiva munificenza dello Stato; nonostante ciò fu nominato professore consigliere con voto dall’Accademia parmense (Atti… 1846-1852, vol. V, 3 giugno 1848; Atti… 1853-1857, vol. VI, 2 ottobre 1854) e continuò a ricevere commissioni dalla duchessa Maria Luigia.

Bibliografia
Registro… 1835-1843, 23 dicembre 1841;
Mecenatismo… 1974, pp. 40, 41;
Martinelli Braglia 1991a, p. 990;
Enciclopedia… 1998, p. 568;
Lasagni 1999, vol. IV, p. 91
Mostre
Colorno 1974
Patrizia Sivieri, in Lucia Fornari Schianchi (a cura di) Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Settecento, Franco Maria Ricci, Milano 2000.