Condottieri e Battaglie
Già dal XIV secolo il tema delle armi viene affrontato da molti artisti, ma è a partire dagli inizi del Seicento che si assiste alla rapida diffusione di un vero e proprio genere pittorico ben rappresentato nelle collezioni delle famiglie nobili parmensi. Ne sono una testimonianza esemplare le due grandi tele di Pier Ilario Mercanti, detto lo Spolverini, celebre pittore della corte farnesiana a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, specializzato in dipinti celebrativi e di combattimenti storici, qui impegnato da altri committenti del contado, i Pallavicino, nella rappresentazione della famosa battaglia di Fornovo per la villa Buffalora di Busseto. Le scene, riprese in due diversi momenti, diurno e notturno, illustrano lo scontro tra le truppe francesi di Carlo VIII e l’esercito della Lega lombardo-veneta avvenuto nel 1495 a ridosso del fiume Taro: i due schieramenti rappresentati con costumi e armature seicentesche si confondono tra il groviglio dei cavalli e la mischia dei soldati. Superbo è il momento dell’esplosione in lontananza, resa con straordinari effetti di luce e tonalità rosacee.
Un grande ritratto da parata, invece, mostra Antonio, ultimo erede dei Farnese, che nel 1727 era succeduto al fratello Francesco, opera del genovese Mulinaretto: il duca è rappresentato in atteggiamento militaresco. Armato, avanza maestoso su un cavallo bianco, con in mano lo scettro e avvolto da un manto azzurro svolazzante, sullo sfondo tra le luci del tramonto, chiusa fra le mura, appare la città di Parma.
Completano la sezione dedicata all’arte militare il ritratto di don Carlo di Borbone e di suo padre, Filippo V, entrambi riconducibili a Jean-Baptiste van Loo e al suo ambito, documenti della rapida ascesa europea della pittura francese.