Arte in Lombardia e in Italia centrale 1600-1700
In questo lungo corridoio laterale sono raccolte le opere più significative ascrivibili agli ambiti della pittura lombarda o dell’Italia centrale, quasi tutte appartenenti alla ritrattistica o di soggetto religioso e pervenute in Pilotta con le soppressioni ecclesiastiche o dalle varie collezioni private cittadine.
Apre la serie la grande tela con la Madonna il bambino e i santi Carlo Borromeo e Felice da Cantalice venne eseguita nel 1647 dal pittore lombardo Carlo Francesco Nuvolone per la chiesa parmense di Santa Maria della Neve. Dopo le soppressioni napoleoniche della chiesa, il dipinto nel 1810 venne portato a Parigi e rientrò a Parma nel 1816 a incrementare le collezioni della nuova Galleria ducale voluta da Maria Luigia. I due bellissimi ritratti del conte milanese Carlo Beccaria, tesoriere della corte Farnese dal 1627, e della moglie Giulia Bonfanti sono resi sempre da Nuvolone con intenso e penetrante realismo, tipico dello stile della ritrattistica lombarda del Seicento.
Dopo la bellissima serie delle 12 sante martiri di origine ignota e attribuite al fiorentino Giuseppe Tonelli troviamo la pala d’altare raffigurante un episodio della vita di San Bernardo degli Uberti, vescovo di Parma dal 1106 al 1133 e considerato uno dei patroni della città. La tela, dipinta dall’artista napoletano Sebastiano Conca, rappresenta Bernardo nell’atto di benedire i soldati in marcia per la battaglia di Borgo San Donnino (attuale Fidenza). Bernardo è posto al centro della scena e sullo sfondo svettano i campanili e le cupole delle chiese cittadine. L’aspetto austero del santo si fa vivido grazie al movimento e alla splendente cromia del manto mentre a sinistra il chierico che sorregge il galero cardinalizio è animato da un intenso fascio di luce. Nel panorama artistico tra Seicento e Settecento l’opera di Conca si annovera fra gli esempi più significativi del “classicismo barocco”.