Salone Maria Luigia
Nel Salone Maria Luigia, con i libri disposti in nicchie separate da lesene corinzie, Francesco Scaramuzza affresca il comparto centrale del soffitto, raffigurandovi Prometeo che, protetto a Minerva, ruba una scintilla al Sole; i due grandi ottagoni che fiancheggiano il “gran compartimento” centrale recano gli stemmi dell’augusta committente, sostenuti dai genietti delle Scienze e delle Arti, opera di Giovanni Gaibazzi; nei due riquadri rettangolari, rispettivamente sopra la porta di ingresso e di fronte ad essa, “dipinte a foggia di basso rilievo in bronzo” da Stanislao Campana troviamo le raffigurazioni di Tasso che legge nell’Accademia degli Innominati presieduta da Ranuccio Farnese e dell’Incontro in Parma fra Petrarca e Azzo da Correggio.
Ai lati di queste, Giuseppe Varoli dipinge La Religione e Filosofia in atto di darsi la mano e Galileo che spiega il moto della terra, Giocondo Viglioli L’invenzione della bussola e L’invenzione della stampa. Completano il sistema decorativo della volta “festoni coloriti”, un fregio che percorre l’intera sala con le lettere dell’alfabeto corrispondenti allo scaffale sottostante e un “cassettonato” a rosoni, tutti commissionati al pittore “ornatista” Girolamo Gelati e al suo allievo Filippo Bocchi.
Crediti fotografici
Slide di copertina sezione Il Salone Maria Luigia
ph Giovanni Hänninen