Nella sala conferenze dei Voltoni il 25 gennaio alle ore 16 è stato presentato il restauro e la digitalizzazione del Manoscritto Parmense 3592, ovvero Nomenclatio variorum medicamentorum.
L’incontro è stato introdotto dai saluti istituzionali della Direttrice della Biblioteca Palatina Paola Cirani, che è intervenuta con la presentazione del manoscritto e del fondo cui appartiene, sottolineando la doppia valenza di tutela e valorizzazione delle attività appena concluse sul codice, e scandito dai saluti di Adele Catelli Quintavalla, Presidente dell’Associazione Mogli Medici Italiani A.M.M.I. – Sezione di Parma, che ha finanziato gli interventi di restauro e digitalizzazione.
Sono inoltre intervenute Lorena Tireni, restauratrice di opere d’arte su carta e supporti fotografici della società Aurea Charta, che ha descritto nel dettaglio gli interventi di restauro realizzati sul codice e, in chiusura d’incontro, Valentina Tegoni, ingegnere responsabile commerciale della società EFT, che ha realizzato la campagna di digitalizzazione del manoscritto.
Questo appuntamento consolida ulteriormente la collaborazione, avviata nel 2010 da Andrea De Pasquale e proseguita dalla prematuramente scomparsa Sabina Magrini, tra la Biblioteca Palatina, e l’Associazione Mogli Medici Italiani; già in passato era stato restaurato e reso fruibile digitalmente un manoscritto relativo all’arte medica e si era provveduto anche alla pubblicazione moderna dello stesso. Allora, per celebrare i 40 anni di presenza a Parma, l’associazione si era occupata dello Statuto dell’Almo Collegio Medico Parmense del 1440, custodito in Palatina, dimostrando una forte sensibilità nei confronti del recupero e salvaguardia del nostro patrimonio librario. Ora, la medesima Associazione presenta restaurato un altro testo, sempre di argomento medico, il Ms. Parm. 3592, un codice adespota che rientra nella tipologia dell’antidotarium, ricettario nato a scopo didattico che propone rimedi ai mali facendo ricorso alle varie erbe e piante e che si ipotizza sia stato redatto da Nicola Plateario, medico vissuto nel XI secolo.
La digitalizzazione del manoscritto, che porta impresso in oro lo stemma coi tre gigli sulla legatura in pelle, testimonia l’impegno costante del Complesso Monumentale della Pilotta a rendere accessibile online all’utenza gran parte dei propri manoscritti, arricchendo il patrimonio bibliografico digitale nazionale.