La Nuova Pilotta sbarca nella web tv, a partire dal 29 dicembre, con un canale dedicato che nasce dalla collaborazione della Direzione del Complesso museale statale con QubìTv, la webtv on demand, che ha redazione e studi nel grande complesso di CUBO, a Parma.
La filosofia dell’emittente è già indicata nel suo nome “QubìTv”: ad essere proposti dall’emittente sono infatti Quick Bites, produzioni di intrattenimento e news che si possano fruire dallo smartphone con una durata che arriva fino ai 10 minuti.
A Parma, capitale della gastronomia, quel Qubi viene traslato in “Quanto basta”: come il sale o il pepe nelle ricette di cucina, la cultura nelle sue forme differenti è assolutamente necessaria nella vita di ciascuno, ma appunto quanto basta per non appesantire e rendere indigesto il piatto.
Per questo gli interventi saranno brevi, diretti e trasparenti.
La nuova webtv si presenta come un ricco insieme di canali autonomi e compresenti sul sito. Il visitatore li potrà liberamente, e gratuitamente scegliere, accolto da contenuti sempre rinnovati. Per quanto riguarda la Nuova Pilotta, ogni settimana, nella giornata di martedì, sarà proposto un contenuto originale e, naturalmente, quelli precedenti resteranno comunque accessibili.
Nella puntata 0 si introdurranno i contenuti del canale Complesso della Pilotta: il Direttore Simone Verde parlerà del Sistema Musei Nazionale, degli Istituti e delle collezioni della Pilotta e presenterà il tavolo interattivo come nuovo strumento di mediazione digitale.
I primi video che entreranno nella programmazione del canale tematico della Nuova Pilotta sulla webtv parmense si focalizzeranno su tre dei massimi tesori del museo: la Scapiliata di Leonardo, il bifacciale del nuovo Museo Archeologico, e la Guarigione del Cieco di El Greco, illustrati dal Direttore Verde.
“Una tv così impostata offre al nostro Museo – ribadisce Simone Verde – la possibilità di raggiungere pubblici diversi. Proprio la struttura a canali indipendenti permetterà di raggruppare nello stesso sito, qubíTV.it, le proposte di soggetti culturali anche molto differenti tra loro, consentendo loro di proporre i propri contenuti a spettatori che molto difficilmente raggiungerebbero coi propri canali istituzionali”.